Microsoft rompe ogni tabù e decide di investire nella marijuana. Il progetto – messo in piedi con la collaborazione della startup Kind – mira a mettere in piedi un software a cui potranno rivolgersi tutti i produttori di cannabis negli Stati in cui chiaramente la commercializzazione della pianta è legale.
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Un’operazione innovativa e coraggiosa, ma che al di là di questo è soprattutto motivata dal business: dal momento in cui il proibizionismo sta crollando in ogni dove, Microsoft ha capito che la legalizzazione dilagante della marijuana potrebbe portarla ad aumentare il proprio giro di affari. Non è un caso, infatti, se nei prossimi mesi saranno altri cinque gli Stati che dovranno pronunciarsi sulla possibile legalizzazione ad uso medico e ricreativo della sostanza.
Fino a questo momento solo alcune banche si erano spinte ad offrire conti correnti alle aziende che lavorano nella coltivazione e nella vendita della marijuana, e a quanto pare, con la discesa in campo di Microsoft, oramai un tema che fino a ieri era tanto delicato sta diventando sempre più popolare.
“Crediamo che nel settore ci sarà una crescita significativa. Con la regolamentazione dell’industria, ci saranno più transazioni e quindi riteniamo ci debba essere bisogno di strumenti più sofisticati per far fronte alla domanda”, ha affermato su questo proposito Kimberly Nelson, dirigente interno a Microsoft.
Il fatto stesso che il partner chiamato a costruire questo software con Microsoft sia Kind, poi, non cade mica a caso: Kind è una startup che si occupa di distribuire marijuana e di fornire assistenza alle aziende del settore e alle banche che vogliono affacciarsi su questa realtà, per cui dal canto suo ha già una certa esperienza in questo segmento di mercato tanto particolare.