Michael Steven Sandford, 20enne di nazionalità britannica, è stato arrestato a Las Vegas durante un comizio elettorale di Donald J. Trump. Il giovane sarebbe stato arrestato perché dopo aver tentato di rubare la pistola a un poliziotto, sembra volesse puntarla contro il candidato alla Casa Bianca per ucciderlo davanti a tutti i presenti.
Stando alla denuncia dei fatti, sembra che il giovane abbia avvicinato un poliziotto in servizio al Treasure Island Casino di Las Vegas, laddove Trump stava tenendo un comizio, e accorgendosi dell’arma in bella mostra abbia tentato di rubarla all’agente. Negli istanti successivi il ventenne “ha spiegato che quello sarebbe stato il modo più semplice per procurarsi una pistola e uccidere poi Trump“, ha affermato un giornale, aggiungendo inoltre che “se fosse stato libero avrebbe riprovato nel suo intento”.
Donald Trump ha ringraziato pubblicamente gli agenti intervenuti in suo soccorso per sventare quello che sarebbe stato un clamoroso attentato a una delle figure di maggior spicco della politica americana. Dopo l’assassinio di Jo Cox e lo storico omicidio di Kennedy, il magnate rischiava di diventare un altro “martire della politica”.
Sandford si trova negli Stati Uniti da più di un anno e pare abbia vissuto nel New Jersey prima di recarsi a sud della California con l’unica intenzione di “uccidere Trump”. Una serie di verifiche giudiziarie hanno inoltre appurato che il ventenne sia un disoccupato, residente negli Usa in maniera illegale e privo di fissa dimora (pare vivesse in auto). E poi, la diagnosi che chiarisce un po’ tutto: un avvocato d’ufficio ha affermato che il giovane sia affetto da autismo e che abbia tentato il suicidio in passato.