Brexit al 52%: la Gran Bretagna è fuori dall’Unione Europea

Referendum in Gran Bretagna: vince la Brexit col 51.9% dei voti. Londra fuori dall’Ue. Cameron si dimette. E le borse precipitano giù.

Dopo lunghi mesi di campagna elettorale e giorni di scalpitante attesa, la Gran Bretagna ha deciso: con il 51.9% circa dei voti favorevoli gli inglesi hanno sancito la vittoria della Brexit, ossia dell’uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea. Un risultato che arriva come un fulmine a ciel sereno, soprattutto a margine di una nottata in cui lo spoglio elettorale dava costantemente in vantaggio il fronte del Remain.

Il primo ministro inglese David Cameron che ha sempre fatto una strenua campagna elettorale per il Remain, ha preso la parola poche ore dopo la pubblicazione dei risultati definitivi, e dichiarato in una conferenza stampa di appena 3 minuti le sue dimissioni: “Ci sarà un nuovo primo ministro eletto a ottobre. Il premier che verrà dovrà guidare i negoziati con l’Ue. Il popolo britannico ha votato per uscire dall’Europa e questa volontà deve essere rispettata”. A dir poco soddisfatto il leader degli indipendentisti Nigel Farage, il quale ha detto che il 23 giugno sarà proclamato il giorno dell’Indipendenza della Gran Bretagna.

E mentre la politica si prepara a gestire un evento dall’enorme peso simbolico, politico ed economico, i mercati hanno reagito alla vittoria della Brexit esattamente come ci si aspettava: con un crollo drammatico di tutte le principali borse europee. Anche le piazze asiatiche sono precipitate giù, ma la volatilità dei mercati è attesa non solo per questi giorni ma per tutti i due anni che accompagneranno l’uscita di Londra dall’Ue.

Dalle prime analisi di voto è emerso che a votare per la Brexit siano state principalmente le periferie dell’Inghilterra, mentre nelle grandi città come Manchester e Londra ha prevalso nettamente il fronte filoeuropeista. Anche Galles e Scozia hanno dato un contributo nel complesso pro-Ue, ma evidentemente l’euroscetticismo ha prevalso e ora si teme che da questo referendum l’effetto domino possa diventare uno scenario realistico.

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