SuperEnalotto, jackpot ai terremotati? Non si può fare

Politici e opinione pubblica chiedono che il governo sblocchi il montepremi del SuperEnalotto per destinarlo alle vittime del terremoto di Lazio e Marche. Ma non si può fare: ecco perché.

Nelle ore successive al terremoto che ha colpito dritto al cuore del Lazio e delle Marche, alcuni esponenti politici – guidati dal deputato Pd Antonio Boccuzzi e dalla presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni – hanno chiesto di devolvere il jackpot del SuperEnalotto alle popolazioni colpite dal sisma. In rete sono nate anche diverse petizioni a supporto di questa proposta, e l’idea sta continuando ad essere rilanciata a più non posso dai social.

Ma proprio nelle ultime ore il Ministero dell’Economia e delle Finanze è intervenuto sulla questione, affermando che la proposta non è in realtà tanto semplice come sembra.

Prima di tutto perché il montepremi viene formato dai soldi dei giocatori (in pratica più schedine si giocano e più il jackpot sale), per cui sarebbe un bel problema decidere di punto in bianco di prendere quel montepremi e toglierlo dalla possibilità di essere vinto. In fondo, tutti coloro che hanno acquistato le schedine del SuperEnalotto e che hanno contribuito a quell’ammontare lo hanno fatto proprio perché attratti dal montepremi! Quanto sarebbe opportuno “derubarli” dei loro soldi senza prima interpellarli?

Dopo di che bisogna precisare che il governo non ha alcun titolo per intervenire su questo fronte, dal momento in cui la Sisal, che è proprietaria del concorso, è tuttora un’azienda privata. Il governo, insomma, non ha alcun margine per intervenire e sbloccare la vincita a favore dei terremotati.

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