La disoccupazione torna ad aumentare. In aumento anche gli inattivi, ma il saldo su base annua rimane positivo.
Nel mese di luglio gli occupati tornano a scendere dello 0.3% rispetto al mese precedente, arrestando in un batter d’occhio la tendenza positiva che era stata registrata nei quattro mesi precedenti. A rilevarlo è l’Istat, che sottolinea come su base annua l’occupazione sia comunque in crescita: a luglio 2016 i posti di lavoro creati sono stati 266 mila in più rispetto a quelli che c’erano a luglio 2015 (+1.2%).
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Il calo del mese di luglio rispetto a giugno è la conseguenza della minore diffusione degli autonomi, mentre i lavoratori dipendenti rimangono sostanzialmente invariati. A luglio il tasso di disoccupazione giovanile tocca il 39.2%, in aumento di 2 punti percentuali su base mensile. E aumentano anche gli inattivi, cioè coloro che non sono occupati e che neanche cercano un lavoro: +53mila unità.
Incoraggiante è però il dato sul lavoro nero, visto che nel 2016 i lavori all’oscuro di contratti, norme e tutele sono diminuiti di 250mila unità rispetto al 2015. Un numero in diminuzione, certo, ma che resta comunque troppo alto se si considera che l’evasione fiscale e previdenziale da lavoro nero equivale a 22.6 miliardi di mancati incassi per lo Stato.
Sulla diminuzione del nero, afferma l’indagine Fondazione studi Consulenti del lavoro, pesa certamente lo sgravio contributivo che ha invogliato le aziende a far emergere quelli che fino ad allora erano rapporti irregolari. Un evento, dicono gli autori della ricerca, che è cresciuto in particolar modo negli ultimi mesi del 2015.