L’Istat lancia l’allarme crescita: produttività al palo, prezzi fermi e fiducia di consumatori e imprese in ritirata. “La debolezza si protrarrà per mesi”, affermano gli esperti.
La crescita italiana si è interrotta bruscamente tra aprile e giugno 2016. Nonostante il Pil sia migliorato rispetto all’anno scorso, il risultato di trimestre in trimestre consegna comunque un quadro da “crescita zero”.
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L’Istituto di Statistica torna a commentare l’andamento dell’economia italiana in quella che è la consueta nota mensile, e ricorda con l’occasione: “L’Italia ha interrotto la fase di crescita, condizionata da una parte dal contributo negativo della componente interna e dall’altra dal calo produttivo dell’industria”. Ciò che preoccupa maggiormente gli esperti, è che “l’indicatore anticipatore dell’economia rimane negativo anche a luglio, lasciando presagire che la debolezza dell’economia proseguirà anche nel corso dei prossimi mesi”.
E per quel che riguarda i prezzi, la situazione non va certo meglio. L’Istat avverte infatti che nei prossimi mesi “non dovrebbero esserci recuperi significativi della dinamica dei prezzi”, allarmando la stessa Banca Centrale Europea che finora si è impegnata nella lotta alla deflazione senza tuttavia dar luogo a grandi risultati.
La dinamica dei prezzi che tende al ribasso corre di pari passo con “un indice composito del clima di fiducia delle imprese che è sceso sotto quota 100 per la prima volta da febbraio 2015”, quasi a voler dire che anche la percezione che si respira tra gli operatori economici non guarda più di tanto all’ottimismo.