La Consulta si è espressa sull’Italicum: bocciato il ballottaggio e le multicandidature, via libera invece al premio di maggioranza.
Fino al primo pomeriggio di oggi tutti i riflettori della politica italiana sono stati puntati sul Palazzo della Consulta all’interno del quale i giudici della Corte Costituzionale analizzavano la legittimità dell’Italicum, la riforma elettorale varata sotto il governo Renzi e valida solo per la Camera. Sotto la lente di ingrandimento dei giudici costituzionali ci sono finiti alcuni punti essenziali: ballottaggio, capilista bloccati, multicandidature e premio di maggioranza.
Dopo ore e ore di attesa trascorse in un clima di vera fibrillazione, con non poco ritardo la Consulta ha preso la sua decisione, bocciando il ballottaggio ma confermando la legittimità costituzionale del premio di maggioranza; stop anche ai capilista bloccati e alle pluricandidature.
Sul premio di maggioranza, quindi, la Corte ha chiarito un elemento che per mesi ha fatto discutere la politica, ossia la legittimità o meno di quel particolare punto che a detta di molti rischiava (e rischia tuttora) di alterare la rappresentatività del Parlamento.
La Corte ha anche chiarito che con questa sentenza “la legge elettorale è suscettibile di immediata applicazione”, quindi in teoria basterebbe applicare l’Italicum così come corretto dalla Corte anche al Senato e procedere con l’indizione delle elezioni. Ed è su questo che ora la politica italiana è tornata a dividersi, tra chi chiede il voto immediato e chi invece tende a prendere tempo.