Cannabis per uso medico: anche l’Irlanda apre le porte

L’Irlanda si appresta ad approvare una legge che consenta l’accesso ai farmaci a base di cannabis per curare alcune patologie

Si allunga la lista dei Paesi nei quali l’utilizzo terapeutico della cannabis è regolamentato. L’ultimo in ordine di tempo ad aggiungersi all’elenco, già piuttosto nutrito, è stato l’Irlanda. Il 2016 si è rivelato essere un anno di vittorie in serie per i fautori della legalizzazione di tutto il mondo; governi ma anche realtà importanti a livello globale hanno voluto sperimentare tale apertura, non ultimo il caso cui avevamo dato risalto del progetto lanciato da Microsoft negli Usa per la marijuana legale.

A fronte di questo anche il 2017 sembrerebbe essere iniziato nella stessa direzione, con novità assolutamente importanti sempre volte a legalizzare la cannabis terapeutica, il cui utilizzo in medicina è stato sdoganato da anni grazie anche a svariati studi scientifici che, periodicamente, continuano a dimostrarne l’efficacia.

Dicevamo dell’Irlanda, ultima nazione in ordine di tempo ad aprirsi al cambiamento: il ‘Paese delle fate’ si appresta a legalizzare il ricorso alla cannabis per il trattamento di alcune specifiche patologie mediche. A imprimere una decisa sterzata è stato il ministro della Salute irlandese, che ha precisato di sostenere l’uso di cannabis medica solo nei casi di pazienti che non abbiano “risposto ad altri trattamenti e per le patologie per le quali ci sono prove che la cannabis possa essere efficace”.

Si parla soprattutto di terapia del dolore nei casi di patologie gravi come epilessia, sclerosi multipla, tumori. E di compensazione degli effetti negativi causati dalle chemioterapie proprio nei casi di cura dei tumori. Non quindi una terapia risolutiva o curativa; ma un supporto da affiancare ad altri trattamenti nei casi di patologie più o meno gravi.

Ovviamente il provvedimento, inserito all’interno di un quadro normativo che prevede un programma della durata di 5 anni, nei quali i risultati ottenuti saranno costantemente monitorati e resi noti all’opinione pubblica, ha diviso i rappresentanti del parlamento irlandese: i più conservatori si sono mostrati ostili all’eventualità di legalizzare la cannabis, sia pur soltanto per uso medico.

La mossa vincente si è rivelata essere l’inserimento in un meccanismo molto dettagliato che preveda per il malato l’obbligo di seguire un iter preciso: si dovrà sempre e comunque passare per una visita medica e l’accesso al farmaco avverrà solo tramite presentazione di regolare prescrizione, così da tenere sotto controllo l’intero percorso.

Nessun politico, nemmeno quello più conservatore, ha potuto obiettare su tale impostazione; anche perché il popolo irlandese, secondo i sondaggi, sembrerebbe essersi schierato quasi all’unanimità in favore della liberalizzazione. Di conseguenza opporsi a questa deriva potrebbe costare molto anche in termini di consensi e voti.

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