Emergono particolari inquietanti sull’omicidio di Nicolina Pacini, la 15enne uccisa per vendetta dall’ex compagno della madre.
L’omicidio di Nicolina Pacini continua a calcare le prime pagine di giornali e notiziari. E lo fa anche perché da questa storia sta emergendo un particolare a dir poco inquietante. Le indagini dei carabinieri del Comando provinciale di Foggia, che stanno provando a ricostruire la dinamica dei fatti che è preceduta all’omicidio della giovane, sono venute a capo di qualche elemento.
In particolare si sta cercando di capire come Antonio Di Paola sia riuscito a procurarsi la pistola semiautomatica calibro 22 con cui ha sparato alla figlia della sua ex compagna, e con cui poi si è ucciso lui stesso nelle campagne di contrada Callone. Ebbene, gli inquirenti sono giunti alla conclusione che Di Paola si sia procurato la pistola solo poco prima dei fatti, e che quindi l’abbia ottenuta appositamente per poter portare a compimento questo suo folle piano.
Le perquisizioni che erano state fatte in precedenza a suo carico, infatti, si erano tutte concluse senza il ritrovamento di un’arma.
Nel pomeriggio l’istituto legale degli Ospedali Riuniti di Foggia procederà con l’autopsia sul corpo della giovane vittima. Inoltre è venuto fuori che l’omicida, poco prima di uccidere Nicolina, aveva inviato un messaggio alla mamma della ragazza con su scritte poche parole ma al tempo stesso terribilmente esplicative: “Sono pronto, sono pronto”. La donna aveva cercato di mettere in guardia la figlia, ma Nicolina, evidentemente, non aveva dato peso a quanto sarebbe poi accaduto di lì a poco.