Attacchi informatici e sicurezza: facciamo il punto

Quando parliamo di cyber sicurezza ci riferiamo ad un qualcosa che esiste per rendere inaccessibile l’universo dei dati personali. Moltissimi vivono e agiscono in due mondi separati ma uniti da finalità lavorative ed economiche le quali vengono espletate giornalmente ed in qualsiasi parte del mondo.

Il Web è una dimensione dove viaggiano informazioni di diverso tipo e molte riguardano dati sensibili che non dovrebbero essere appannaggio di nessuno se non solo del diretto interessato. Ecco perché il pericolo dei virus informatici di nuova generazione è reale e dovrebbe essere gestito con più oculatezza considerando che questi attacchi avvengono quasi ogni giorno e ad essere colpite sono aziende e istituti bancari, oltre che comuni cittadini.

In Europa il 75 per cento dei board aziendali non ha nemmeno un membro con competenze informatiche e in Italia la percentuale è ancora più alta.  Il continuare a sottovalutare questo problema porta immancabilmente ad una mancanza totale di pianificazione dei rischi.

C’è un altro aspetto che in pochi forse conoscono: la facilità di accesso ai dati sensibili è sfruttata da piattaforme come Facebook, Twitter, Google e altri social i quali realizzano miliardi di profitti vendendoli; ottengono deroghe alle norme europee e privilegi fiscali, ma sono ancora riluttanti ad assumere maggiori responsabilità persino per i fatti più gravi che si verificano sulle loro piattaforme.

In quest’ottica l’Unione Europea ha voluto creare la premessa per l’evoluzione della sicurezza informatica attraverso il Regolamento sulla Protezione dei Dati, che entrerà in vigore dal 25 maggio 2018.

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