Investire negli ETF di Borsa Italiana: con quali caratteristiche?

Il mercato degli ETF (Exchange Traded Fund) continua a crescere anno dopo anno dal momento della sua “introduzione” nel mercato italiano, nei primi anni dello scorso decennio, quando Borsa Italiana inaugurò una nuova sezione dedicata alla quotazione e allo scambio di strumenti ETF convenzionali, strutturati, ETC, ETN, attraverso il suo ETF Plus.

Come ci ricorda il sito internet https://migliori-investimenti.com/ l’ETF Plus è stato strutturato attraverso tre distinti segmenti di negoziazione, ognuno dei quali popolato da diverse classi di fondi. Ricordiamo dunque il segmento OICR degli ETF aperti indicizzati, di cui fanno parte gli ETF azionari e obbligazionari, il segmento ETF strutturati, di cui fanno parte le classi degli ETF strutturati, e il segmento degli strumenti finanziari derivati cartolarizzati, di cui fanno parte ETC e ETN.

Ma che cosa è l’ETF? Quali sono le caratteristiche di questo strumento? E perchè potrebbe essere conveniente investire in questo fondo?

Per poter rispondere rapidamente a queste domande, segnaliamo anzitutto come l’ETF sia un particolare tipo di fondo o SICAV, che è dotato di due specifiche caratteristiche in grado di individuarlo in maniera distinta: è negoziato in Borsa come se si trattasse di un’azione, e ha come unico obiettivo di investimento quello di replicare un benchmark, un indice di rierimento, mediante una gestione totalmente passiva.

Proprio la gestione passiva separa gli ETF dagli ordinari fondi comuni, in cui il gestore ha invece l’obiettivo di “battere” il benchmark attraverso una gestione attiva. E proprio per questo motivo gli ETF non hanno alcuna commissione di performance, essendo meno costosi rispetto agli equivalenti investimenti in fondi.

Gli ETF permettono all’investitore di assumere posizione su un intero mercato con una singola operazione di acquisto. In questo modo, attraverso l’acquisto di un basso numero di ETF sarà possibile replicare l’andamento di tanti mercati finanziari, andando a scegliere il peso di quello che il trader ritiene possa essere più adatto alle proprie esigenze finanziarie. Il tutto – rammentiamo ancora una volta – pagando delle commissioni di gestione che risultano essere inferiori rispetto a quelle che il trader avrebbe dovuto sostenere nel caso in cui si investa in fondi comuni di investimento di tipo tradizionale. In alcuni casi, è inoltre possibile ricevere dei flussi periodici sott oforma di cedola, nel caso in cui l’ETF preveda al suo interno dei titoli obbligazionari, e non vi siano delle istruzioni di reinvestimento delle cedole all’interno dello stesso fondo.

Ma come si può investire in ETF? Farlo è piuttosto semplice. Tutto quello che dovrete fare è infatti aprire un conto di trading o un deposito amministrato presso una banca o un broker abilitato, individuare il fondo ETF che meglio ritenete possa fare al caso vostro e impartire l’ordine di acquisto per gli importi desiderati. Recentemente, gli ETF sono altresì entrati a far parte delle classi di asset sottostanti degli strumenti finanziari derivati come i CFD, sempre più negoziati dai broker regolamentati.

E voi che ne pensate? Avete mai investito in ETF? Quali sono stati gli obiettivi di investimento che avete pensato di ottenere con essi?

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