I partiti di estrema destra condannano l’Europa

I leader dell’estrema destra di alcuni paesi europei hanno condannato l’UE definendola disastrosa e, testuali parole, “una costante minaccia per l’economia e la sicurezza”.

Soprattutto dalla voce di Marine Le Pen, leader del Front National, sono provenute queste accuse; la stessa Le Pen ha inoltre sostenuto la necessaria creazione di “Un’Europa delle nazioni sovrane”. “Non siamo xenofobi, siamo semplicemente avversi all’Unione europea” ha dichiarato.

“Credo che questo pensiero comune sia nato dalla consapevolezza che l’UE è un’organizzazione disastrosa che sta trascinando il nostro continente in un baratro da cui uscire sarà difficile dove immigrazione, negazione della sovranità dei nostri paesi, prosciugamento della nostra diversità causeranno un disastro sociale senza precedenti”.

Ally Gert Wilders, leader del Partito anti-immigrazione olandese per la libertà (PVV), ha aggiunto che Bruxelles è stata una “minaccia esistenziale” per le nazioni dell’Unione Europea e di essere convinto che gli stati potrebbero farne a meno in termini di sicurezza ed economia, chiedendo per l’ennesima volta la fine dell’immigrazione di massa.

L’esempio di Trump dovrebbe essere seguito, imponendo divieti di transito per limitare il flusso di migranti o addirittura costruendo muri per rendere impossibile l’attraversamento delle frontiere.

I commenti sono arrivati durante un Congresso del Movimento per un’Europa delle Nazioni e della Libertà (MENL), un gruppo del Parlamento europeo istituito nel 2015 e composto da partiti di estrema destra ed euroscettici. Con lo slogan “Per un’Europa delle nazioni sovrane”, l’incontro ha visto la partecipazione di politici anti-UE provenienti da Belgio, Regno Unito e Polonia insieme al Partito austriaco della libertà, elogiato per essere appena entrato nel nuovo governo di coalizione del paese.

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