Clima: il riscaldamento globale accentuerà la crisi migratoria?

Un nuovo studio scientifico pubblicato giovedì scorso ha risvegliato un acceso dibattito su una delle più contestate e potenzialmente devastanti conseguenze del riscaldamento globale: i cambiamenti nei modelli della migrazione umana.

Il lavoro, condotto da due ricercatori della Columbia University, ha esaminato i potenziali legami tra le oscillazioni di temperatura in 103 paesi e il volume delle domande di asilo nell’Unione europea nel periodo di 15 anni tra il 2000 e il 2014. Gli autori hanno quindi cercato di determinare il probabile aumento di domande di asilo, man mano che la Terra diventa più calda da oggi fino al 2100.

Secondo le loro analisi l’UE potrebbe vedere un aumento del fenomeno del 28 percento a causa delle condizioni di riscaldamento globale moderato, fino ad un picco del 188 percento in caso di un riscaldamento più intenso.

“Circa 300 anni fa ci sono stati fallimenti di massa in Europa, e questo ha portato a enormi decisioni sulla migrazione”, ha detto Wolfram Schlenker, l’economista della Columbia che ha scritto lo studio insieme al dottorando Anouch Missirian. “Ma sono rimasto sorpreso dal fatto che anche nell’ambiente di oggi troviamo questa relazione significativa e solida.”

Il lavoro, pubblicato sulla rivista Science, segue una ricerca ancora contestata del 2015 incentrata sul ruolo potenziale dei cambiamenti climatici nella crisi in Siria. Questa ricerca sostenne che la siccità tra il 2007 e il 2010 nella regione della Mezzaluna Fertile ha contribuito a spingere lo scioglimento politico che seguì, una siccità resa probabile a causa del clima di riscaldamento.

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