La tecnologia ha reso gli europei meno intelligenti

Una nuova ricerca ha enunciato un calo dei livelli di intelligenza nei paesi europei industrializzati. Soprattutto Scandinavia e Regno Unito sono l’emblema di questo calo. In pratica questa ricerca ha stabilito che i guadagni di QI hanno iniziato a vacillare già a partire dalla metà degli anni ’90.

Il ricercatore Michael Shayer, co-autore del rapporto, “una grande forza sociale ha interferito con lo sviluppo del pensiero nei bambini. Questa “forza sociale” include lo sviluppo della tecnologia, come console di gioco e smartphone, che ha modificato il modo in cui i bambini comunicano tra loro” ha spiegato. “Se prendiamo ad esempio i 14enni della Gran Bretagna, soltanto il 5% di loro riesce nei test scientifici e matematici rispetto al 25% del 1994”.

Lo studio ha rilevato che i livelli di QI nei paesi scandinavi, che erano in aumento da decenni, sono ora in declino. Finlandia, Norvegia e Danimarca hanno tutti subito una perdita media di 0,23 punti QI all’anno a partire dalla metà degli anni ’90.

Anche se agli occhi dei più possono sembrare cifre irrisorie, gli autori del rapporto dicono che questa tendenza a lungo termine potrebbe essere devastante. “Se proiettata su una generazione (ovvero 30 anni), la Finlandia potrebbe veder bruciare 7,49 punti di QI complessivo, la Danimarca 6,48 punti e la Norvegia 6,50 punti”, osserva il rapporto.

Shayer ritiene che i risultati indichino una tendenza globale più ampia, con altre società industriali avanzate come Germania e Paesi Bassi che mostrano anche segni di stagnazione.

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