In questo lunedì le borse e le azioni europee danno segnali di ripresa, dopo il periodo nero attraversato nelle ultime settimane. Dopo l’apertura, l’indice tedesco Dax è salito dell’1%, il francese CAC 40 dello 0,69% e il benchmark FTSE 100 del Regno Unito dello 0,64%.
Il trading della settimana scorsa è stato caratterizzato da un tumulto molto intenso particolarmente acuto negli Stati Uniti.
“Nessun singolo catalizzatore ha innescato il declino”, ha affermato David Kostin, il principale stratega azionario statunitense della banca d’investimento di New York. Kostin ha fatto eco ad altri analisti dicendo che i timori di una maggiore inflazione e l’aumento dei rendimenti obbligazionari hanno iniziato la svendita, ma che è stata esacerbata da fattori tecnici, come l’algoritmico del trading e il crollo dei fondi che scommettevano su cali della volatilità.
Per lo scenario successivo, il rischio di vedere il credito e i mercati bancari indebolirsi molto più di quanto non abbiano già fatto è alto. La debolezza delle azioni (e l’esuberanza precedente) è stata insolitamente isolata rispetto alla classe di attività. In questo stato di calma di inizio settimana, le borse asiatiche sono state ampiamente le più alte.
Lo Shanghai Composite ha guadagnato lo 0,8% e il Seoul Kospi lo 0,9%. Wall Street ha anche trovato supporto nel commercio di fine settimana, con l’S & P 500 che ha chiuso con un rialzo dell’1,5%, riducendo il suo calo durante la settimana al 4,4%. I futures S & P 500 sono saliti dello 0,63%, quelli Nasdaq 100 hanno guadagnato lo 0,43% e i futures Dow Jones Industrial Average sono aumentati dello 0,68%.