PTFE: caratteristiche di un materiale unico nel suo genere

Teflon è il nome commerciale del polimero sintetico conosciuto anche come PTFE, una materia plastica resistente alle alte temperature che vanta un coefficiente di attrito tra i più bassi dei materiali solidi attualmente presenti sul mercato. L’Impiego? Esso viene utilizzato nell’industria chimica per le componenti destinate al contatto con agenti corrosivi, all’interno dei motori per la riduzione dell’attrito del cambio e persino nel campo dell’informatica, più precisamente per i piedini del mouse.

Scoperto nel lontano 1938 da un chimico statunitense, il PTFE non è infiammabile e resiste fino ai 300 gradi. Tra le applicazioni più conosciute vi è sicuramente quella delle padelle antiaderenti che, nel concreto, vengono ricoperte con un sottile strato di teflon per fare in modo che gli alimenti non si attacchino durante la cottura. Nel dettaglio si tratta di un rivestimento a base di fluoro che viene ormai applicato sui tegami da più di 25 anni.

Naturalmente più alto è il numero di strati che rivestono il metallo e il loro spessore, più l’oggetto sarà qualitativamente valido e soprattutto resistente all’usura. L’aspetto più controverso? Alcuni pensano che possa danneggiare la salute ma non è così perché entro la soglia di calore indicata – temperatura che tra l’altro si raggiunge in casi estremi e che carbonizza ciò che si sta cucinando –  il Teflon non è in grado di rilasciare sostanze nocive per l’uomo.

Inoltre i grassi che vengono impiegati in cucina come burro e olio bruciano producono sostanze tossiche a temperature decisamente inferiori rispetto a quelle che servirebbero – in teoria – a far sì che il rivestimento in PTFE si decomponga. Questo infatti è composto da due atomi di carbonio e quattro di fluoro che gli forniscono quelle proprietà che ne fanno un materiale inattaccabile.

Chiaramente se la pentola è molto consumata conviene sostituirla sia per la scarsa efficacia dell’antiaderenza sia perché potrebbero venire via dei pezzetti di materiale. Tuttavia è da precisare che l’eventuale danno alla salute non sarebbe comunque causato dalla pellicola antiaderente quanto dall’alluminio sottostante. Una valvola, un filtro, una guarnizione o il nastro PTFE sono tutti elementi realizzati con questo materiale proprio in virtù delle sue grandi peculiarità.

Le fibre con particelle di Teflon sono impermeabili e resistenti all’usura e alle macchie. Insomma il suo utilizzo è sicuro e capace di garantire prestazioni davvero elevate. Recentemente poi è stata studiata una nuova applicazione del PTFE per la produzione di tessuti persino per il settore dell’abbigliamento e dell’arredamento.

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