Auto autonome capaci di vedere oltre i muri: merito di una nuova tecnologia laser

Gli scienziati della Stanford University hanno sviluppato una nuova tecnologia di imaging basata su laser che consente alle auto autonome di “vedere” oggetti nascosti dietro gli angoli e reagire in anticipo. La nuova tecnologia si basa sulle analisi delle particelle di luce diffusa che vengono ignorate dai sistemi di guida attualmente utilizzati nelle automobili, come i sistemi LIDAR (Light detection and ranging).

I sistemi LIDAR misurano la distanza da un obiettivo inviando impulsi laser verso l’oggetto e calcolando il tempo necessario per riflettere la luce. I dati vengono quindi utilizzati per costruire un modello tridimensionale dell’oggetto. Tuttavia, l’imaging basata su laser porta più avanti l’idea, grazie alla raccolta di più luci sparse piuttosto della luce che rimbalza direttamente su un oggetto nascosto per ricostruirne la forma.

Sparando impulsi di luce laser contro una parete, gli impulsi, invisibili all’occhio umano, rimbalzano sugli oggetti dietro un angolo, contro lo stesso muro e verso il rilevatore.

I ricercatori hanno testato la loro tecnica con successo all’esterno, ma hanno lavorato solo con luce indiretta. Se oggi la tecnologia fosse stata collocata su un’auto, essa potrebbe facilmente rilevare oggetti come segnali stradali e giubbotti di sicurezza, anche se potrebbe avere problemi con una persona che indossa indumenti che non riflettono la luce.

Oltre alla sua applicazione sui veicoli autonomi, altri usi potrebbero includere la visione attraverso la vegetazione da parte dei veicoli aerei o dare alle squadre di soccorso la possibilità di trovare persone bloccate all’interno di muri e macerie.

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