Inquinamento da piombo in Europa: scoperta shock nei Balcani

Una ricerca dell’Università di Northumbria ha rivelato che l’inquinamento legato ai metalli (come il piombo) ha avuto inizio nei Balcani 500 anni prima che apparisse nell’Europa occidentale, e si è protratto per tutto il Medioevo, il che significa che la zona ha avuto un ruolo molto più importante nello sfruttamento minerario rispetto a quanto prima creduto.

Lo sfruttamento delle risorse minerarie ha una vasta gamma di impatti ambientali, comprese le acque di scarico contaminate da metalli e il rilascio di particelle chimiche microscopiche nell’atmosfera provenienti dalle miniere e dalla fusione. Poiché queste particelle si depositano sulla superficie di una torbiera, un ambiente in cui il sedimento si sviluppa di anno in anno, si può stabilire la chiara storia dello sviluppo della stessa.

I campioni recuperati dalla torbiera di Crveni Potok, situata al confine tra Serbia e Montenegro, sono stati esaminati geochimicamente dai ricercatori del Dipartimento di geografia e scienze ambientali della Northumbria, insieme ai colleghi dell’Università di Montpellier e dell’Accademia rumena. Hanno trovato le prime prove evidenti dell’inquinamento da piombo nella regione risalenti al 3600 a.C.

Le prove sono supportate da un concomitante aumento della concentrazione di carbone, il che suggerisce un aumento della combustione di biomassa potenzialmente correlata a un’ampia gamma di attività economiche, compresa la produzione di combustibile per la fusione dei metalli.

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