Confindustria prevede un rallentamento economico e un aumento del debito pubblico

Sfide difficili attendono il governo italiano sul fronte economico. Secondo Confindustria, le previsioni sulla crescita italiana per il resto dell’anno sono viste al ribasso, all’interno di un quadro generale che vede il debito pubblico in aumento.

Dopo la forte recessione che il paese ha dovuto sopportare nel 2014, lo scorso anno il tasso di crescita si era attestato all’1,5%, il più alto dal 2010. Però, i dati economici degli ultimi mesi non sono positivi: il rallentamento sembra in agguato. Sempre secondo Confindustria, le previsioni sulla crescita del PIL del 2018, dall’1,5% enunciato a dicembre 2017, scendono all’1,3%, con prospettive per i due anni successivi non certo incoraggianti, con perdite che potrebbero essere del -0,2%.

Non navigherà in buone acque neanche lo stesso debito pubblico: dalla stima fatta sempre a dicembre del 130,5% si passa invece al 131,6%. E’ giusto ricordare che l’Italia, dopo la Grecia, ha il debito più elevato nell’Eurozona. Il rialzo nasce dalle intenzioni da parte del governo Lega-5 Stelle di tagliare le tasse e aumentare la spesa per il welfare; gli analisti di mercato considerano questo intento abbastanza costoso e che inciderebbe enormemente sul debito pubblico.

Per chiudere il quadro generale, Confindustria prevede un deficit di bilancio 2018 all’1,9% del PIL dall’1,7%; un avviso lanciato al governo sulle intenzioni da parte delle Commissione europea, la quale chiederebbe all’Italia tagli extra a deficit di 9 miliardi di euro quest’anno per rispettare i suoi precedenti impegni.

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