Gli ecosistemi mondiali sono sotto minaccia: i dati shock

Le foreste di tutto il mondo bruciano per far posto ai terreni agricoli; questa perdita si è concentrata soprattutto ai tropici e su una superficie che a fine 2017 ha raggiunto i 2,97 km quadrati. Gli alberi sono essenziali per la vita sulla terra, in quanto inalano anidride carbonica e rilasciano ossigeno. Ma quando vengono bruciati, rilasciano soltanto anidride carbonica.

Stando ad un monitoraggio forestale mondiale effettuato dalla Global Forest Watch, gestito dal World Resource Institute (WRI) con sede negli Stati Uniti, la superficie bonificata dagli alberi è uguale alle dimensioni dell’Italia.

“Nel 2017, le foreste tropicali sono state perse con una velocità pari a 40 campi da calcio al minuto”, ha affermato Frances Seymour del WRI. “Se non si porrà un freno a questo scempio, tutti gli sforzi per combattere il riscaldamento globale saranno vani”.

La distruzione delle foreste influisce enormemente sul cambiamento climatico. La Norvegia, ad esempio, ha investito circa 2,8 miliardi di dollari in salvaguardia delle foreste tropicali; una cifra che, se paragonata a quella investita per lo stesso motivo dalle nazioni più ricche, appare molto alta.

Secondo i dati provenienti dai satelliti della Global Forest Watch, le nazioni che hanno subito le maggiori perdite sono Brasile, Congo, Indonesia, Madagascar e Malesia. Il solo Brasile ne ha persi 45.000 kmq, soprattutto nella regione meridionale del Rio delle Amazzoni.

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