Addio ai vitalizi: una vittoria festeggiata dal ministro Di Maio e dai suoi “movimentisti” con palloncini gialli e brindisi. Il risparmio sarà di circa 40 milioni di euro, 200 se viene considerata la durata dell’intera legislatura. Il via libera al testo è arrivato dall’Ufficio di presidenza nella giornata di ieri.
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Sono state solo due le modifiche apportate durante l’esame della delibera: la data dei tagli è stata slittata al 1 gennaio 2019 (prevista prima dal 1 novembre 2018) e, in presenza di evidenti difficoltà economiche e sociali, i tagli agli assegni percepiti saranno soltanto dimezzati. Una volta accertata la particolare situazione, avverrà il riaumento del 50%.
Ecco come si sono distribuiti i 12 voti a favore: 5 del M5S, 4 dalla Lega, 1 dal PD, 2 da Forza Italia. Nessun voto contrario, ma solo astenuti: 3 di Forza Italia. Gruppo misto e Leu non hanno partecipato al voto.
Il taglio riguarderà ben 1.338 vitalizi, ricalcolati in base ai contributi versati; si prevedono diminuzioni consistenti, che vanno dal 40 al 60% fino addirittura all’80%. Difficile stabilire la cifra esatta decurtata, ma alcune stime parlano di tagli che potrebbero tranquillamente raggiungere i 5.000 euro.
Le proteste da parte degli ex parlamentari non sono mancate. Alcuni di loro hanno già minacciato la class action contro il testo.