Salvini ribadisce che i porti italiani restano chiusi alle Ong

La nave Aquarius continua a peregrinare nelle acque del Mediterraneo in attesa che qualcuno metta a disposizione un porto per sbarcare i 141 immigrati presenti a bordo.

Mentre il resto dell’Europa tace, Malta e l’Italia ha dato le loro risposte; dalla prima è arrivato un secco “no”, mentre dal nostro paese a parlare sono stati sia Toninelli che Salvini, ribadendo un concetto già espresso già nelle settimane scorse dal ministro degli Interni: i porti italiani restano chiusi.

Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti si è rivolto tramite Twitter al Regno Unito, invitandolo ad assumersi le proprie responsabilità per la salvaguardia dei naufraghi. Salvini invece è tornato ad accusare le Ong, in particolar modo Sos Mediterranee e Medici senza Frontiere, sempre tramite Twitter: “Nave ONG Aquarius con altri 141 immigrati a bordo: proprietà tedesca, noleggiata da Ong francese, equipaggio straniero, in acque maltesi, battente bandiera di Gibilterra. Può andare dove vuole, non in Italia!”.

Le polemiche per questa ennesima presa di posizione del ministro sul fronte immigrazione non sono mancate, in particolar modo sulla frase di chiusura del tweet “STOP trafficanti di esseri umani e complici, #portichiusi e #cuoriaperti”. Non si capisce bene come la parola “cuori aperti” si concili con le prese di posizione del governo, ma di domande rimaste aperte, ormai, l’Italia si è assuefatta.

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