Tav o no Tav, questo è il problema!

La Tav è il tormento per eccellenza del Movimento Cinque Stelle. Tra dubbi ed incertezze, le barricate continuano ad essere rafforzate. Ma dureranno? Molto dipenderà dalla Lega, sempre più intransigente. Una decisione finale è necessaria, presto. Un possibile referendum appare una soluzione fattibile ma di difficile applicazione nel breve termine.

A muoversi nella direzione sbagliata sono i consiglieri regionali piemontesi; al grido “No Tav” si è aggiunto l’hastag #StopBandiTAV. Anche il pentastellato Giorgio Bertola, candidato alla presidenza della regione Piemonte, si è schierato col movimento No Tav.

Il progetto mini Tav? Un palliativo, creato solo per tenere unito un governo che appare ogni giorno che passa meno coeso. La continua polemica dei grillini non fa altro che certificare questa spirale di decadenza. Stefano Buffagni, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, ha dichiarato: “Mi chiedete se Tria sia favorevole alla Tav? Non so. Magari non si sta ponendo il problema poiché ha già stanziato i soldi senza più essere costretto a trovarne altri. Detto questo, è libero di dire ciò che vuole, basta che si ricordi che c’è un contratto di governo a cui tenere fede”.

Alla domanda su cosa accadrà nell’immediato con la Lega, il sottosegretario ha risposto così: “Penso che alla fine troveremo un accordo che accontenti tutti. Sia chiara una cosa però: nonostante sia convinto che il governo durerà cinque anni, se qualcuno vuole abbracciare la causa di Berlusconi è libero di farlo”. Si prospetta un esame difficile per questo governo populista e dalle larghe intese. Ma quanto esse lo siano sarà la rognosa questione Tav a dirlo.

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