Il sottosegretario Siri di nuovo nell’occhio del ciclone

Al caso Siri viene aggiunto un nuovo capitolo: l’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Milano e che riguarda l’acquisto di una palazzina presso Bresso fatta dal sottosegretario, fatto attraverso la sottoscrizione di un mutuo di 585.000 euro con una banca di San Marino. Anche se per adesso non ci sono né reati e né indagati, il fascicolo potrebbe rappresentare un ulteriore smacco alla stabilità governativa già deficitaria.

L’inchiesta milanese è partita dopo una segnalazione fatta dall’Unità di Informazione Finanziaria (Uilf) di Banca d’Italia al Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza. Ma, il vero artefice è il notaio presso in quale è stata effettuata la compravendita, la quale gli ha suscitato alcuni sospetti.

Il commento di Salvini su questa nuova vicenda che coinvolge Siri è stato ironico e lapidario: “Gli contestano il mutuo? E’ il reato di tutti gli italiani”. Intanto, tutti aspettano il Consiglio dei Ministri di mercoledì, in cui si dovrebbe procedere alla revoca del sottosegretario.

Mentre il vicepremier leghista continua a difenderlo, il Movimento 5 Stelle continua a chiedergli le dimissioni come atto dovuto. “Getta ombre sul governo”, ha dichiarato Di Maio. “Dovrebbe dimettersi prima del consiglio di mercoledì”. Se Siri non si dimetterà, toccherà al premier Conte metterlo alla porta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *