Se il Governo non regge, elezioni a settembre

Il pacato ottimismo di Salvini sulla tenuta del governo, all’indomani delle elezioni europee, era solo di facciata? La fiducia è solo un piccolo spiraglio, da cui la luce fa fatica a passare. Un vertice tra i due leader sarebbe necessario: gli equilibri all’interno dell’esecutivo sono cambiati e urgono decisioni definitive. Intanto, Di Maio verrà sottoposto al giudizio del Movimento Cinque Stelle.

Il Presidente della Repubblica ha di che preoccuparsi. Una crisi politica è possibilissima e, dopo il colloquio di ieri con Conte al Quirinale, valutazioni e controindicazioni occuperanno i suoi pensieri.

Se in Senato, dove i numeri ballano, dovesse accadere una fragorosa “caduta”, Mattarella non può far altro che iniziare le consultazioni. In mancanza di una nuova maggioranza, le elezioni a settembre saranno inevitabili.

Il tempo stringe. L’UE ha spedito la sua lettera di ammonimento, acuendo così una crisi che esiste da tempo. Il governo deve rispondere prontamente ma, considerando l’aria che tira, qualsiasi risposta potrebbe non accontentare la Commissione europea. Ecco perché il Presidente della Repubblica ha chiesto caldamente a Conte che i toni vengano abbassati.

In questo momento, servirebbe una coesione governativa che andasse oltre le pretese personali. A pagare dazio di questa situazioni sono, come spesso accade, i cittadini italiani. L’economia ha bisogno di impulsi e non sono certo i litigi in seno all’esecutivo a darglieli.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *