Secondo S&P, l’Italia rischia una crisi finanziaria in stile Grecia

Secondo l’agenzia di rating S&P l’Italia è a rischio crisi finanziaria stile Grecia se il Governo approvasse una legge di bilancio, entro la fine dell’anno, poco “ortodossa”.

“Nel caso in cui Roma introducesse i mini-BOT e utilizzasse misure non finanziate per eludere i vincoli stabili dall’UE, si potrebbe realmente discutere sull’adesione dell’Italia all’Eurozona. Però, a differenza di quanto accaduto per la Grecia nel 2015, i rischi per l’Europa sono molto più elevati poiché l’Italia è la terza economia del blocco”.

Dopo l’insediamento del Governo Lega-Cinque Stelle a giugno 2018, le riforme messe in atto sono state modeste, sfidando poi apertamente la Commissione europea per quanto riguarda il deficit di bilancio alla fine del 2018. Accadrà la stessa cosa anche a fine 2019? Quali scenari aprirebbe?

A differenza della Grecia, il cui PIL nella zona euro è del 2%, quello italiano è attualmente al 15%. Inoltre l’Italia, come tutti gli Stati membri dell’Eurozona, non ha la stessa flessibilità per gonfiare l’onere reale del proprio debito pubblico rispetto a quei Paesi che possono controllare le proprie valute.

Alla luce di quanto detto, il debito italiano diventa sostenibile soltanto quando riesce ad espandersi in termini reali. Purtroppo, dal 2010 ad oggi, l’economia del Paese è cresciuta soltanto dello 0,6% rispetto al 10,6% nella complessiva zona euro. Ecco il perché di queste prospettive negative sul rating sovrano dell’Italia.

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