In Senato è il giorno della verità per Tav e governo

Oggi in Senato si potrebbe decidere il futuro del Governo. Un passaggio difficile per Movimento Cinque Stelle e Lega, mai così divisi come questa volta. La posizione di Salvini nei confronti dell’alleato è chiara: elezioni anticipate se dovesse saltare tutto.

I deputati del Movimento, che in Senato sono 107, hanno presentato una mozione per chiedere di fermare la realizzazione della TAV Torino-Lione. La Lega, che conta 58 senatori, è pronta a votare in modo favorevole i documenti presentati da Forza Italia (61 seggi), Pd (51) e Fratelli d’Italia (18). Non voterà il testo presentato dal M5S, come confermato dal presidente dei senatori leghisti Massimiliano Romeo.

I toni delle dichiarazioni di Salvini sanno di ultimatum: “Se dovessi rendermi conto che le posizioni di Lega e Cinque Stelle sono incompatibili su temi come energia, scuole e lavoro, chiederò il voto agli italiani”. Più chiaro di così…

Anche se dal Movimento Cinque Stelle cercano di minimizzare, ormai è limpido quanto sia forte il contrasto con la Lega. A detta loro, la mozione è rivolta al Parlamento, il quale ha dato il là alla realizzazione della linea veloce, e non al governo. Per Salvini, invece, esistono solo due parole: sì o no.

Ma come è schierata l’opposizione? Il PD, con i suoi 51 voti possibili, è diviso. I fedeli di Renzi vogliono partecipare, mentre Zingaretti vorrebbe astenersi a votare la mozione. Carlo Calenda ha un’idea diversa: “Se la mozione del Movimento contro la TAV dovesse passare, il governo non esisterebbe più. Per questo motivo chiedo alle opposizioni di astenersi in modo che Salvini e Di Maio se la sbrighino tra loro”.

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