Una Brexit senza accordo potrebbe minacciare anche l’economia mondiale

La Brexit non minaccia soltanto la stabilità politica ed economica europea, ma anche il commercio globale. Alcuni produttori statunitensi si sono già attivati per trovare nuovi fornitori a causa dei possibili effetti negativi della Brexit.

Anche se per adesso sembrano episodi isolati, non c’è dubbio che l’economia britannica non è solo intrecciata con l’UE ma anche con gli Stati Uniti e altri Paesi. Ad aggiungere benzina sul fuoco è l’incertezza derivante dalla guerra commerciale USA-Cina, che si sta diffondendo a macchia d’olio. Motivo in più che ha spinto i negoziatori dell’UE e del Regno Unito a raggiungere un accordo di recesso, che dovrebbe essere approvato domani dal Parlamento britannico, prima quindi del previsto vertice europeo in programma giovedì e venerdì a Bruxelles.

I sostenitori della Brexit senza accordo insistono sul fatto che il Regno Unito possa fare affidamento sul libro delle regole dell’Organizzazione mondiale del commercio per mantenere il flusso del commercio internazionale nel caso in cui il paese lasci il blocco senza un accordo di transizione.

Mentre l’OMC obbliga ogni nazione membro a trattare tutti gli altri allo stesso modo quando si tratta di diritti commerciali, compresi i dazi, una Brexit senza accordo il 31 ottobre significherebbe aumenti dei costi per gli importatori britannici e dell’UE su svariate merci, dalle automobili alle giacche.

Il motivo? Il punto di partenza per entrambe le parti è l’attuale totale assenza di tasse di frontiera nel mercato unico europeo, che rappresenta circa la metà degli scambi commerciali nel Regno Unito.

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