Netflix e altre piattaforme streaming abbassano bitrate

Come abbiamo avuto modo, nostro malgrado, di appurare sulla nostra pelle, l’emergenza coronavirus è una cosa dannatamente seria, che nel giro di poche settimane ha stretto la propria morsa sul mondo intero. Dopo aver messo in ginocchio la Cina, il virus è approdato in Europa, provocando dei danni devastanti soprattutto a partire dall’ Italia. Il Belpaese è divenuto l’epicentro del problema in tutto il Vecchio Continente, fino a quando l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, non si è trovata costretta a dichiarare la pandemia globale. Una situazione dannatamente preoccupante, che ha chiamato in molti ad un surplus di responsabilità. E fra questi ci sono anche le note piattaforme in streaming, come Netflix, Amazon Prime Video, YouTube o la più recente Disney+.

Le misure contenitive adottate in tutta Europa, infatti, hanno costretto la stragrande maggioranza delle persone a non muoversi dalle proprie mura domestiche. Per poter continuare a lavorare anche da casa, o per impegnare il tempo con l’intrattenimento, in molti stanno sfruttando la propria connessione internet: chi, appunto, per lavorare, chi per giocare, e chi per guardare film, serie televisive, cartoni animati o documentari. Aumentando, così, il rischio di congestione della banda. Per questo motivo Netflix e le altre piattaforme di streaming hanno deciso di diminuire del 25% il bitrate dei propri contenuti, in modo da alleggerire la pressione sulla banda agevolandone la fruibilità per tutti.

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