Con il termine numismatica si intende lo studio e l’analisi di monete e banconote dal punto di vista storico/culturale, ma spesso questa terminologia viene usata per indicare anche il collezionismo di questi oggetti, sopratutto delle monete, che rispetto alle banconote resistono molto meglio ai segni del tempo e sono molto più diversificate.
Monete da collezione: se hai queste due guadagni una fortuna
Le emissioni di monete infatti possono risalere a tempi molto antichi, mentre la carta moneta ha trovato applicazione solo negli ultimi secoli. Restringendo il campo al nostro paese, ecco due monete estremamente rare e preziose, che possono essere fonte di orgoglio per ogni collezionista ma riescono a garantire anche un importante guadagno in caso di vendita.
10 lire
L’emissione più conosciuta e famosa da 10 lire è sicuramente quella realizzata a partire dagli anni 50 del 20° secolo fino alla dismissione della lira stessa, ossia la variante Spiga. In precedenza questa emissione era realizzata in oro e deteneva un potere d’acquisto molto più importante. Fino alla prima metà del 900 venivano realizzate in oro o argento e sono spesso molto rare come la 10 lire “Re Eletto”, risalente a prima dell’Unità d’Italia, ossia al 1860. Realizzata dalle Regie provincie dell’Emilia in poco più di 1100 esemplari, valgono 25.000 euro ogniuna.
500 lire Caravelle
Molto più recenti e decisamente famose, le 500 lire Caravelle con le “bandiere al contrario” rappresentano una sorta di “feticcio” per ogni collezionista: realizzate in argento dal 1957 fino al 1967 non valgono tantissimo a meno che non si tratti di una rarissima versione con la scritta Prova collocata sul margine sinistro del e riconoscibile per le bandiere collocate a sinistra anzichè a destra. Realizzate in solo 1004 esemplari, queste monete di prova risalgono al 1957 e oggi possono far guadagnare una piccola fortuna. Di “base” valgono 2500 euro se in ottime condizioni ma una in Fior di Conio, venduta all’asta può far guadagnare fino a 15.000 euro.