La vicinanza a spazi verdi abbassa i livelli di stress e combatte i sintomi della depressione e dell’ansia. E’ quanto dimostra uno studio commissionato dall’Unep (l’Agenzia dell’Onu per l’ambiente) e dall dall’Organizzazione mondiale della Sanita’ (OMS).
Secondo i due enti, che hanno snocciolato i dati all’Assemblea delle Nazioni Unite sull’Ambiente a Nairobi, lo studio mette in luce una scoperta destinata a rivoluzionare l’assetto delle principali città del mondo. In Italia, tuttavia, ogni abitante dispone mediamente di 31,1 metri quadrati di verde urbano con conseguenze preoccupanti. Sul caso è intervenuta anche Coldiretti secondo la quale i cittadini hanno urgentemente bisogno di più verde.
Non solo le persone che si spostano verso aree urbane più verdi – fa sapere l’associazione in una nota – godono di sostanziali benefici nella loro salute mentale ma secondo lo studio Interagire con la natura possono migliorare le facoltà cognitive di bambini con deficit dell’attenzione e di individui depressi. Il verde urbano in Italia – sottolinea ancora la Coldiretti – rappresenta il 2,7% del territorio dei capoluoghi di provincia (oltre 567 milioni di metri quadrati) per una media di 31,1 metri quadrati a testa. Tuttavia la situazione è profondamente diversa lungo la Penisola con il 17,2% delle città la dotazione pro capite è pari o superiore ai 50 metri quadrati per abitante, mentre nel 16,4% non si raggiunge la soglia dei 9 metri quadrati pro capite. Le dotazioni più elevate – precisa la Coldiretti – si rilevano tra le città del Nord-est (50,1 metri quadrati), più che doppie rispetto a quelle del Centro, del Nord-ovest e delle Isole. La media del Sud (42,5 metri quadrati per abitante) risente delle elevate disponibilità dei capoluoghi lucani.
Matera, Trento, Potenza, Sondrio, Iglesias, Terni, Pordenone, Gorizia, Reggio Calabria e Verbania, intanto, salgono nella top ten dei capoluoghi con maggiore densità di verde pubblico per abitante mentre in fondo alla classifica si trova Caltanissetta e a seguire Crotone, Trani e Taranto, Trapani, Isernia Olbia Genova Chieti Barletta e L’Aquila. La strada da fare per rendere le città veramente vivibili per l’uomo, insomma, è ancora molto lunga. Soltanto quando la percentuale di aree verdi sarà equamente proporzionata al numero di abitanti si porrà fine al desiderio di fuga e di evasione che aleggia tra chi, per lavoro, è costretto a vivere in città con conseguenze gravissime sui livelli di depressione e di stress.