Proprio nel momento in cui le relazioni tra Stati Uniti e Arabia Saudita hanno toccato forse il punto di minimo storico dall’accordo sul petrolio stipulato nel 1945, il presidente statunitense Barack Obama tenta ora di ricucire i rapporti prima di lasciare il suo mandato. E per farlo ha accolto alla Casa Bianca una personalità molto discussa, ossia il principe Mohammed bin Salman, 30 anni, figlio dell’attuale re Salman e ministro della Difesa.
Il numero 1 di Riad è stato accolto alla casa Bianca con tutti gli onori e i riguardi del caso, tanto che un portavoce della Casa Bianca ha precisato che per il principe sia stato riservato lo Studio Ovale, ossia un’area privilegiata in cui solitamente si ricevono i soli capi di Stato. Oltre al presidente Barack Obama, bin Salman ha anche incontrato altri vertici USA, dal ministro del Tesoro Jack Lew, al direttore della Cia John Brennan fino al segretario di stato John Kerry.
Non sono ancora chiari i contenuti che si sono discussi all’interno di questa reunion, sebbene la Casa Bianca abbia sottolineato che “il desiderio degli Stati Uniti d’America è di diventare un partner chiave nell’aiutare l’Arabia Saudita ad attuare il proprio piano di riforma economica” che, per dover di cronaca, mira alla ridurre sempre più la dipendenza dell’economia dall’andamento del petrolio.
Fino a questo momento a dividere Washington e Riad c’era stata soprattutto l’intesa sul nucleare iraniano. Quello stesso Iran che l’Arabia Saudita considera da sempre il suo nemico numero 1 anche e soprattutto per motivi religiosi (la querelle tra le due parti è dettata dal fatto che l’Iran abbraccia l’Islam sciita, mentre i sauditi propendono per il wahabismo, l’interpretazione più radicale dell’Islam sunnita).