L’introduzione nel Documento di economia e finanza dei nuovi parametri per la valutazione del benessere del Paese, i Bes, rappresenta “un passaggio storico, epocale, che ci consentirà di misurare la crescita del Paese non solo in termini di beni prodotti, ma anche in termini di impatto ambientale, come per esempio sul fronte delle emissioni di Co2”. Lo ha detto in un’intervista il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti.
“Il nostro obiettivo – ha precisato Galletti – è il cosiddetto disaccoppiamento: crescere diminuendo l’apporto di Co2, cioè fare l’esatto opposto della decrescita felice”.
“Le strade percorribili – ha spiegato il ministro – sono due: o produrre meno ed emettere meno, oppure produrre di più mettendo in campo tecniche che consentano di emettere meno. Il punto di arrivo deve essere quello di misurare tutti i Paesi in questo modo, prendendo come punto di riferimento non soltanto il Pil, ma anche l’effetto che questa produzione ha sul Paese”.
Grazie agli interventi messi in campo negli ultimi anni, come gli ecoincentivi, Galletti ritiene che il valore della Co2 procapite sia comunque diminuito. Ora, però, all’Italia spettano degli impegni molto onerosi: “Dobbiamo andare avanti con la strategia energetica nazionale, con lo sviluppo sostenibile e con un piano industriale del Paese da qui al 2030 sensibile ai cambiamenti climatici”.
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