Le elezioni politiche in Spagna registrano il flop di Podemos e portano al governo Rajoy. Ma la maggioranza non c’è, e ora aleggia lo spettro delle larghe intese.
Queste elezioni politiche dovevano restituire al parlamento una maggioranza un po’ più schiacciante, e invece la Spagna è ancora profondamente spaccata in tre. Dalle elezioni di domenica esce vincitore Mariano Rajoy, leader dei popolari; crollano i socialisti di Sanchez, tengono duro i liberali di Ciudadanos, mentre la sinistra anti-sistema di Podemos ottiene un risultato tutt’altro che incoraggiante (quanto meno sulla base delle aspettative che un po’ tutti si erano fatti).
Ma la vittoria del Partito popolare ottenuta col 33% dei voti – che sarebbe stata evitata a fronte di una sinistra unita – non sarà sufficiente a Rajoy per formare un governo che possa durare nel tempo. A premiare il primo ministro uscente v’è sicuramente stato l’effetto Brexit: gli spagnoli sono fortemente europeisti e vedono in Rajoy il leader che meglio incarna una visione europeista per la Spagna. Ma al di là di questo, resta appunto l’incognita governo.
Gli alti vertici Ue si aspettano un’alleanza tra i popolari e i socialisti del Psoe, ma la questione sembra fuori discussione negli ambienti iberici. In quest’ottica Rajoy potrebbe trovare l’appoggio dei liberali di Ciudadanos per formare un governo di unità, ma anche qui lo scenario è tutt’altro che semplice dato che non si arriverebbe comunque alla maggioranza assoluta di 176 seggi del Congresso. E ora la situazione spagnola è più che incartata.
La soluzione non sembra essere di facile respiro, ma tutti e quattro i leader in campo hanno detto di voler evitare un nuovo ritorno alle urne (che probabilmente restituirebbe risultati poco differenti). Un terzo scrutinio tra qualche mese, quindi, appare totalmente improbabile.
A questo punto la situazione è tutta in divenire, e chissà che portati allo stremo tanto la destra quanto la sinistra non decideranno di metter su una Gran Coalicion sotto la cui insegna possano finirci popolari, socialisti e liberaldemocratici. In fondo, anche la Spagna ha bisogno di ritrovare una sua stabilità.