In Italia siamo sempre di meno. L’ultimo rapporto Istat rivela che il numero di residenti in Italia ha toccato un nuovo punto di minimo negli ultimi 90 anni. I dati forniti dal “Bilancio demografico nazionale”, del resto, parlano chiaro: nel corso del 2015 abbiamo perso 141.777 residenti italiani, mentre la popolazione straniera è aumentata di 11.716 unità.
In particolar modo l’Istituto di statistica pone in evidenza la velocità e il modo con cui la popolazione si è andata riducendo negli ultimi 15 anni: a fine 2015 la riduzione della popolazione con meno di 15 anni è stata del 13.7%, mentre la popolazione in età attiva (ossia di età compresa tra i 15 e i 64 anni) si è attestata al 64.3%. A crescere in assoluta controtendenza è invece stata la popolazione over 65 che segna quota 22%.
A pesare sul dato anche i nuovi nati che nel 2015 sono stati meno di mezzo milione e in calo di 17mila unità rispetto al 2014. Così come i decessi che sono aumentati di 50mila unità in più rispetto all’anno precedente. Nascite in diminuzione e morti in aumento, quindi, non possono che tradursi in una contrazione della popolazione.
A sollevare un po’ le sorti di questa contrazione demografica sono gli stranieri che nel 2015 hanno acquisito cittadinanza italiana in 178mila nuovi casi. Ad oggi sono 200 le nazionalità presenti nel nostro Paese, di cui oltre il 50% rispecchiano persone comunque provenienti da una nazione europea. Gli stranieri più numerosi sono i rumeni (22.9%) seguiti dagli albanesi (9.3%).