Il tax day sulla casa (e non solo) è fissato per giovedì 16 giugno. Secondo le rilevazioni della Uil, a pagare l’acconto Imu e Tasi per gli immobili diversi dall’abitazione principale saranno 25 milioni di italiani che verseranno nel complesso 10.1 miliardi di euro (20.2 miliardi se si tiene conto non solo dell’acconto, ma anche del saldo). Il 76% dei proprietari interessati dal pagamento Tasi-Imu sui loro immobili possiede almeno un reddito da lavoro dipendente o una pensione.
E se c ‘è una platea di persone che dovrà pagare la tassa sulle seconde proprietà o sugli immobili di lusso, ci sono anche 3.5 milioni di italiani che pagheranno la Tasi-Imu sulle seconde pertinenze (come il garage o una cantina) per un costo medio di 55 euro, con punte che arrivano a toccare anche i 110 euro.
I proprietari di abitazioni non principali si ritroveranno così ad affrontare un esborso medio di 1.070 euro, di cui 535 euro a titolo di acconto che verrà appunto versato entro il prossimo giovedì. Punte di 2mila euro a testa, però, si registrano nelle grandi città.
Insomma, l’abolizione della Tasi non ha risparmiato né proprietari di seconde case né coloro i quali sono intestatari di un immobile di lusso. La misura, nel suo complesso, ha tuttavia permesso di risparmiare ai quasi 20 milioni di proprietari una cifra media di 191 euro che sale a 203 euro nel caso delle grandi città. Il risparmio maggiore dall’abolizione della Tasi ce l’ha avuto la città di Torino i cui abitanti potranno tenere per loro sui 403 euro circa; a seguire c’è Roma con un risparmio medio di 391 euro pro capite, Siena con 356 euro, Firenze con 346, Genova con 345, Bologna con 331, Foggia con 326, Como con 321, Ancona e Napoli con 318 e Milano con 300 euro.