Expo, odore di Cosa Nostra: sequestri milionari e 11 arresti

Expo 2015, spunta la mano di Cosa Nostra. Nel mirino 20 milioni di euro fatturati dalle cooperative Dominus Scarl: scattato l’ordine di arresto per 11 persone.

Dei 20 milioni di euro fatturati in tre anni, 18 milioni il consorzio di cooperative Dominus Scarl li ha conseguiti con Nolostand spa, cioè con la società che in Expo 2015 si occupava degli allestimenti espositivi del Palazzo Congressi, dei padiglioni della Francia e del Qatar e della Guinera, dell’Auditorium e dello stand Birra Poretti.

Ma qualcosa non è andato come avrebbe dovuto, tant’è che il procuratore aggiunto Ilda Boccassini e i pm antimafia Sara Ombra e Paolo Storari hanno avallato un mandato di arresto a carico di undici persone tra cui gli amministratori del consorzio Dominus scarl, Giuseppe Nastasi e Liborio Pace, accusati dei reati di associazione per delinquere finalizzata a fatture false, di riciclaggio con l’aggravante mafiosa, di appropriazione indebita e di diversi altri reati tributari.

Agli arresti con l’accusa di riciclaggio ci è finito anche Danilo Tipo, noto avvocato di Caltanissetta ed ex assessore comunale in quota centrodestra. Mentre per quel che riguarda Fiera Milano spa e Nolostand spa non sono risultati esserci indagati. Almeno per ora. Il movente di tutto questo gioco sporco dietro gli appalti di Expo? Favorire gli affari di Cosa Nostra.

In sostanza Cosa Nostra faceva soldi con Expo e i fiumi di soldi ottenuti con gli appalti alla Fiera di Milano venivano fatti recapitare in Sicilia tramite borse di plastica, valigie e persino attraverso un canotto. Sembra inoltre che di questo giro sporco se ne fossero accorti in diversi, tant’è che il gip Mannocci ha sottolineato come sia “evidente che un meccanismo come questo sia stato reso possibile grazie ad amministratori di aziende, consulenti, notai e commercialisti che non hanno voluto vedere quello che accadeva intorno a loro macchiandosi di una connivenza di per sé gravissima anche visto il loro ruolo professionale”.

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