Le bollette, ossia le fatture di pagamento relative a qualsiasi tipologia di bene e servizi, costituiscono fondamentalmente un “male necessario”, in quanto costituiscono la fatturazione di beni fondamentali come acqua, energia elettrica, gas e telefono. Fin da piccoli impariamo a dover pagare le bollette, pena la sospensione del servizio ed eventuali conseguenze non propriamente positive. Conviene non gettare mai le bollette ma perchè?
“Non buttare queste bollette!”: pazzesco, ecco il motivo
La motivazione è relativa al “potere dimostrativo” di una fattura pagata: il fornitore può infatti appellarsi al mancato pagamento tramite sollecito quindi sono in molti che, istintivamente, conservano tutte le “prove” relative ai pagamenti effettuati. In Italia esiste il concetto legale di prescrizione, ossia un limite temporale superato il quale, rende la richiesta di pagamento non valida da parte del fornitore. In sostanza qualsiasi tentativo di sollecito di pagamento di una fattura oltre il termine di prescrizione non può essere “impugnata”.
Anche se spesso oggi le fatture sono pagate online, la maggior parte degli italiani sceglie di usufruire di quelle cartacee.
Le fatture relative all’energia elettrica emesse dal fino al 1° marzo 2018 mantengono un termine di prescrizione di 5 anni, per quelle emesse successivamente il nuovo termine è di 2 anni. E’ bene ricordare che le fatture della bolletta della luce dal 2016 “racchiudono” anche le rate del Canone Rai: per questo motivo conviene conservarle per un arco temporale superiore, visto che la tassa televisiva ha una prescrizione molto più lunga, che è di 10 anni.
Per quanto riguarda il gas, la prescrizione è di 2 anni se risultano emesse dopo il 1° gennaio del 2019, per le fatture emesse in periodi precedenti il termine risulta essere di 5 anni.
Le forniture di acqua si è passati da 5 a 2 anni dal 2 gennaio 2020, mentre nessun cambiamento recente per le fatture relative ai servizi telefonici, che godono di un termine di prescrizione di 5 anni.