Casa, le detrazioni fiscali valgono quasi 6 miliardi di euro

I mutui raddoppiano e le compravendite sono in netta ripresa. Questo lo scenario emerso durante il seminario “Fare Casa” a cui ha preso parte il Ministero delle Economia e delle Finenze, uno scenario di evidente ripresa “che si rafforza e che continuerà a farlo nei prossimi trimestri e anni”, ha commentato il ministro Pier Carlo Padoan.  “La ripresa dei mutui è incoraggiante ed è anche un segnale di svolta, perchè segnala il ritorno alla normalità dell’economia”, ha poi aggiunto.

Il fatto stesso che i mutui siano in ripresa si misura con le norme che il governo ha messo in campo proprio sul fronte casa: “Il complesso delle misure sulla casa hanno prodotto risultati sul fronte del sostegno alle imprese, sulla ripresa del settore edilizio, sulla filiera produttiva del settore casa e sul miglior accesso al credito. Lungo queste direttive proseguirà decisa l’azione del governo”, ha spiegato il titolare di via XX settembre.

Secondo i dati estrapolati dalle dichiarazioni 2015, le detrazioni fiscali sulla casa prodotte dalle riqualificazioni energetiche, dagli acquisti di immobili, dai canoni di locazione e dai bonus ristrutturazioni, sono state pari a 5.8 miliardi di euro e hanno riguardato 11 milioni di beneficiari. Il fondo di garanzia per i mutui, inoltre, ha ricevuto 9.245 domande di cui ben 7.500 sono state accolte. E proprio per quel che riguarda il mercato dei mutui, come dicevamo i numeri aumentano vertiginosamente: nel 2014 il settore registrava mutui erogati per 31.8 miliardi, mentre ad oggi il dato si è praticamente raddoppiato toccando quota 62.1 miliardi.

Non solo il Mef, perchè anche l’Osservatorio del Mercato Immobiliare dell’Agenzia delle Entrate ha fotografato un mercato immobiliare in evidente ripresa: nel primo trimestre 2016 le compravendite sono aumentate su base annua del 17.3% e di oltre il 20% se consideriamo il solo settore delle abitazioni. Segno più anche per il comparto commerciale (+14.5%) e per le pertinenze (+17.3%), mentre rimangono ancora un po’ deboli i comparti del produttivo (che si difende comunque con il +7%) e del terziario (+1.3%).

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