Turchia, attacco al Tribunale di Smirne: 4 morti e 11 feriti

A Smirne, in Turchia, un’autobomba è stata fatta esplodere davanti al Tribunale. Subito dopo ci sono stati degli spari all’interno. Il bilancio è di 4 morti.

Un poliziotto e un impiegato del Tribunale sono stati uccisi a Smirne, la città turca in cui è esplosa un’autobomba davanti al Palazzo di Giustizia. Due attentatori sono stati uccisi, mentre il terzo è tuttora in fuga. I feriti registrati nei minuti successivi all’attacco invece sono undici, tra i quali risultano esserci anche alcuni agenti.

A soli cinque giorni dall’attentato di Capodanno al Reina di Istanbul, in cui ci hanno rimesso la vita 39 persone, la Turchia continua a rimanere facile preda dei terroristi. Un po’ la repressione interna che Erdogan sta facendo per accentrare il potere nelle sue mani, un po’ la sua politica estera interventista con la presenza militare delle truppe turche in Siria in funzione anti Isis, e un po’ la storica rivalità con i curdi, rende la Turchia un obiettivo particolarmente sensibile agli attacchi terroristici.

L’attacco perpetrato dinanzi al Palazzo di Giustizia di Smirne, però, almeno stavolta potrebbe non avere legami diretti con l’Isis: le autorità turche parlano infatti di presunti legami tra l’attentato e le forze curde del Pkk, anche se questa teoria è naturalmente ancora tutta da chiarire.

Nel frattempo l’autorità turca per le telecomunicazioni ha disposto una censura temporanea ai media sull’attacco di Smirne. A riferirlo è l’agenzia statale Anadolu. Misure di questo tipo non rappresentano una novità, ma anzi, vengono prese regolarmente in caso di azioni terroristiche nel Paese.

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