Il caso sullo stadio della Roma fa gola a Salvini: M5S sempre più indietro

Le sedie nuove a volte scricchiolano e cominciano a dimenarsi sotto il peso della persona di turno: colpa del materiale di costruzione, dell’umidità dell’aria oppure dal logorio del tempo? Solitamente è quest’ultima la causa principale, ma a volte la qualità riveste un ruolo fondamentale. Probabilmente un materiale che la coalizione Lega-5 stelle non ha provveduto a scegliere con la dovuta accortezza.

Se da un lato Matteo Salvini è l’indiscusso protagonista della scena politica, prendendo in mano lo scettro dell’esecutivo, dall’altro Luigi Di Maio appare in difficoltà sia per il confronto con l’esuberante controparte e sia per la fresca slavina giudiziaria sullo stadio della Roma che sta gettando ombre oscure sul Movimento Cinque Stelle. Come ne uscirà da questa situazione? Metterà nel lungo a rischio il contratto di governo? Risposte difficili.

Non è facile avere a che fare con Salvini, uomo politico navigato e dalle posizioni dure, con visioni politiche che ai più appaiono spesso estremiste. Le critiche sul forzato dirottamento della nave Aquarius verso i lidi spagnoli hanno tempestato testate giornalistiche, programmi televisivi e social network spesso andando fuori dal comune pudore e della logica politico-istituzionale; la Francia che lancia i suoi je accuse all’Italia tralasciando il particolare che i primi a chiudere i porti verso le navi di migranti furono proprio loro.

In tutto questo, Salvini si è dimenato con astuta efficacia, senza andare oltre le sue piccate risposte, mantenendole nel limite della correttezza. E Di Maio in tutto questo? Quasi rimasto ai margini. Ora dovrà affrontare l’onta della corruzione che ha coinvolto esponenti del Movimento: come ne uscirà? Le sedie smetteranno di scricchiolare?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *