La legge italiana dice che per guidare una macchina serve necessariamente la patente. Assioma indiscutibile il quale però non esclude una cosa: l’incapacità di guidare un mezzo di trasporto nonostante se ne abbia il diritto. Volante tra le mani e via, ognuno per la propria meta. Ma in che modo ci si arriva? Guidando tranquilli e pacati oppure nervosamente ed in modo indisciplinato?
Le forze dell’ordine, fortunatamente, a volte riescono ad individuare o fermare il guidatore che utilizza l’auto come l’Enterprise, pensando di poter raggiungere la velocità di curvatura. Probabilmente è ciò che sta facendo più o meno il Governo: arrivare in brevissimo tempo laddove nessun uomo è mai giunto prima.
L’Europa vigila e ammonisce, nell’intrinseca paura che una pesante debacle delle finanze italiane trascini l’eurozona in un buco nero a cui nessuna astronave può sfuggire. I capitani Salvini e Di Maio continuano ad andare veloci, rallentando se vogliono. Tria acconsente non tacitamente, Conte rassicura i vertici dell’UE.
Intanto a mezzanotte di oggi scadono i termini per inviare le linee guida della manovra economica targata 2019 alla Commissione Europea. Il problema è che con due mani diverse sul volante imboccare la strada maestra è sempre difficile. Chi tra i due mollerà per primo? E quali saranno alla fine i termini esatti di siffatta manovra? La riunione di oggi dovrebbe sciogliere alcuni nodi, almeno sulle questioni più importanti.
Ma la partita non si chiuderà certo qua: sarà il disegno di legge di bilancio 2019 ad autorizzare il governo a prelevare e spendere denaro pubblico e tutti i dettagli su come intende farlo. Dopo il 20 ottobre, data di presentazione alle Camere, vedremo in che modo verrà guidata questa macchina chiamata “libertà d’azione”.