Alcune nazioni G20 hanno triplicato i sussidi a favore delle centrali a carbone

Sorde ai cambiamenti climatici e all’inquinamento, le nazioni del G20 hanno pensato di triplicare le sovvenzioni alle centrali a carbone negli ultimi tempi. A cosa sono serviti allora gli impegni presi 10 anni fa per eliminare le emissioni di combustibili fossili?

Fra i maggiori sostenitori finanziari del carbone c’è il Giappone, nonostante a settembre il primo ministro Shinzo Abe aveva parlato della necessità di intraprendere azioni più forti per ridurre le emissioni. Il Paese nipponico è solo terzo nella graduatoria: al primo e al secondo posto ci sono Cina ed India. Il Regno Unito, pur non contemplando sul proprio territorio centrali a carbone, continua a finanziarne la costruzione all’estero.

Per combattere la siccità e le inondazioni ed evitare che peggiorino nei prossimi dieci anni, bisognerebbe combattere senza mezzi termini le emissioni di carbone. Invece, negli ultimi due anni sono addirittura in aumento.

In Giappone, che ospiterà venerdì il G20, gli attivisti stanno organizzando delle proteste contro i continui sussidi alle centrali a carbone, non solo nei confronti del Paese ospitante ma anche verso la maggior parte degli Stati membri.

La popolazione mondiali non può continuare a vivere sotto la minaccia dell’inquinamento e dei cambiamenti climatici. La sopravvivenza e la sicurezza della razza umana dipenderà fortemente dalla presa di coscienza delle nazioni coinvolte. L’espansione delle centrali a carbone deve essere fermata, prima che sia troppo tardi.

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