Il pignoramento è, letteralmente la fase iniziale di quella che viene definita espropriazione forzata, ossia la riscossione da parte del creditore di una forma di bene (che può essere mobile o immobile) a fronte di debiti. Questo fenomeno è considerato per forza di cose particolarmente funesto quando si manifesta in relazione ad un mutuo.
Com’è noto questo è la più comune metodologia per acquisire una casa da parte di privati cittadini, attraverso quello che è formalmente un prestito per l’acquisizione del suddetto immobile, che viene di volta in volta “pagato” attraverso le rate.
Allerta pignoramento, attenzione a questi mutui in banca
Le rate del mutuo non sono fisse, ma oltre all’importo relativo esse sono soggette a interessi più o meno variabili a seconda del tipo di contratto che abbiamo firmato ma anche e sopratutto in relazione alla situazione economica e politica: con il ritorno ai consumi, dopo due anni di pandemia, anche le rate dei mutui sono soggette ad un netto rialzo, sopratutto in alcune regioni in particolare, generalmente quelle più produttive, come la Lombardia.
Il pignoramento può scattare quando si manifesta un un ritardo superiore a 30 giorni ma inferiore a 180 nel pagamento di almeno 7 rate oppure nel caso si verifichi un un ritardo superiore a 180 giorni nel pagamento di una o più rate. In questa specifica condizione è sufficiente una singola rata non pagata per causare un possibile pignoramento.
Possibile, perchè le condizioni sono più o meno stringenti, è sicuramente una buona idea informarsi per tempo in merito al tipo di mutuo, e gli eventuali aumenti in fatto di costi che possono subentrare nel corso dell’anno solare, regolandosi di conseguenza. E’ sufficiente contattare direttamente l’istituto che ha provveduto al mutuo per avere maggiori dettagli.