Secondo Microsoft, l’eccessivo utilizzo della tecnologia da parte dei lavoratori può renderli poco produttivi. Un rapporto ha rivelato che molti dei 20.000 europei intervistati vengono costantemente distratti da e-mail, messaggi e notifiche. Altri hanno affermato che l’implementazione della tecnologia sul posto di lavoro li ha resi poco produttivi, con diffusi livelli di tecnostress.
“I lavoratori moderni hanno a disposizione una grande quantità di tecnologia”, ha affermato il rapporto. “Ma questa disponibilità non si traduce necessariamente in un impatto positivo”. La quantità infinita di aggiornamenti e notifiche provenienti dai social media ha infatti reso le persone meno produttive, così come altri fattori legati alla tecnologia.
Microsoft ha sottolineato i pericoli della “connettività costante” che ha portato con sé l’aspettativa che il personale avrebbe risposto a tutte le ore a messaggi e ad altre richieste. Questi regimi di “flessibilità lavorativa” adottati da molte aziende spesso si basavano sul presupposto che le persone che lavoravano più a lungo sarebbero state più produttive.
La scoperta della Microsoft suggerisce che la “cultura digitale” di un’azienda avrebbe potuto migliorare la produttività dei lavoratori e aiutarli a sentirsi più coinvolti. In quelle aziende che avevano dichiarato di avere una forte cultura digitale, circa il 22% dei dipendenti si sentiva molto produttivo. Invece è accaduto il contrario.
“Sono le conseguenze indesiderate a cui devi pensare quando dispieghi la tecnologia”, ha detto Sir Cary Cooper, professore di psicologia organizzativa presso la Manchester Business School. “Non vogliamo buttare fuori la tecnologia perché è ottima per le comunicazioni, ma non abbiamo sviluppato delle efficienti linee guida su ciò che rende la tecnologia un mezzo produttivo”.