Una campagna elettorale contorniata da scontri “social-politici”

Siamo nel pieno della campagna elettorale che ci sta conducendo verso le elezioni del 4 marzo. Sulla stragrande maggioranza dei canali Tv si alternano a parlare i vari politici rappresentanti di questo o quell’altro partito. Promesse, reciproche accuse, campanilismi vari e altro fanno da contorno al piatto principale: potrà realmente la coalizione politica che vincerà riuscire a risolvere i molteplici problemi che attanagliano il nostro paese?

Ma non è purtroppo una campagna elettorale che si svolge in un clima tranquillo: gli scontri nelle piazze e per le strade non sono mancati e continueranno purtroppo ad accadere.

L’ultima fatto di cronaca violenta è accaduto a Pisa, durante il comizio di Matteo Salvini, leader della Lega Nord. Dopo sole 24 ore dagli scontri di Torino, gli antagonisti si sono mobilitati anche nella città toscana, scontrandosi non solo con la polizia ma anche con coloro che sostengono la Lega Nord. Questi scontri si spiegano col clima anti-fascista che si è inusitatamente diffuso tra i centri sociali e alcuni esponenti della sinistra.

L’Italia attraversa una fase destabilizzante sia dal punto di vista sociale che economico, nonostante le rassicurazioni di qualcuno sulla ripresa economica e lavorativa, e il problema degli immigrati, la maggior parte clandestini, sta creando un sentimento “quasi razzista” in una larga parte della popolazione italiana, al di là dei recenti fatti di cronaca nera.

Ciò che sta accadendo è ciò che avviene in qualsiasi paese dove il tasso di povertà si diffonde a macchia d’olio: la guerra tra poveri. Tutti questi inutili scontri non fanno altro che buttare benzina sul fuoco, creando non solo un’ulteriore clima di tensione, ad una settimana circa dal voto, ma anche il nulla più assoluto.

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