In attesa che il Presidente Mattarella intraprenda la strada che porta al cosiddetto “Governo neutro o neutrale”, Matteo Salvini non si rassegna e cercherà fino alla fine di trovare una soluzione. “Non importa se agli occhi di tanti posso peccare di ottimismo e fiducia, ma sono pronto anche domattina”.
Purtroppo dall’altra parte della barricata non arrivano parole di apertura. “Ormai dopo più di 60 giorni non ci sono quasi più spiragli, a meno di clamorosi colpi di scena” ha dichiarato Luigi Di Maio, il quale non arretra nel suo continuo attacco al leader del carroccio, a detta sua responsabile principale dello stallo politico in cui è riverso il paese.
Se Salvini cerca ancora di scongiurare la creazione del suddetto governo neutrale, Di Maio è già immerso nel classico clima pre-elettorale. “Un tale governo, che noi non appoggeremo, apre a tre scenari: governo di servizio, voto a giugno o in autunno. Noi propendiamo per la seconda ipotesi”.
Fare pressioni su Berlusconi, affinché si faccia da parte, per Salvini appare alquanto sconveniente. “Non mi permetterei mai. Il veto imposto dai Cinque Stelle non è praticabile, perché Forza Italia è parte integrante della coalizione e non può essere estromessa da un possibile governo”.
L’unica possibilità è che questo veto cada. Di Maio, in una conversazione coi cronisti a Montecitorio, ha affermato che “non c’è nessun veto verso Forza Italia, ma l’intenzione di dialogare solo con la Lega. Il governo deve essere creato da due solo forze politiche e non da quattro”.