Firmato memorandum d’intesa sull’economia circolare tra Cina e Ue

Durante il 20° vertice tra Cina e UE, tenutosi nella capitale cinese, è stato firmato dai due blocchi un memorandum d’intesa congiunto (MoU) sulla cooperazione economica circolare.

Secondo la Ellen MacAurthur Foundation, lo storico accordo potrebbe spianare la strada alla Cina e all’UE per l’allineamento dei meccanismi più importanti e potenzialmente creare le basi per gli standard e le politiche sui prodotti, che possono consentire un’economia circolare efficace, ad esempio per quanto riguarda la plastica.

La plastica è da qualche tempo argomento politico rilevante; fin dal 2017 l’UE lo ritiene tema centrale dell’agenda per l’economia circolare, dettato soprattutto dal divieto di importazione di rifiuti stranieri, tra cui la Cina.

Secondo un’affermazione del Presidente cinese risalente allo scorso anno, la Cina vuole seriamente impegnarsi all’interno dell’economia circolare, seguendo quanto stabilito in merito dalla Commissione europea nel 2015: azione significativa e calendario per la sua attuazione.

Secondo sempre la Ellen MacArthur Foundation, la transizione verso un’economia circolare potrebbe aggiungere 0,9 trilioni di euro al PIL europeo entro il 2030. Tutto ciò offrirebbe enormi benefici sociali, tra cui un aumento di €3.000 all’anno del reddito delle famiglie, una riduzione del 16% del costo del tempo perso per la congestione e un dimezzamento delle emissioni di biossido di carbonio rispetto ai livelli attuali.

La transizione verso un’economia circolare nelle due maggiori economie del mondo potrebbe accelerare la sua adozione a livello globale, creando il potenziale per un “cambio di sistema” verso un’economia a basse emissioni di carbonio e rigenerativa.

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