La storia recente non ha insegnato che utilizzare un determinato linguaggio quando si ricopre una carica pubblica porta a conseguenze molto gravi. E’ quanto accaduto a Rocco Casalino, responsabile della comunicazione e portavoce della presidenza del Consiglio; in un messaggio audio privato a due giornalisti dell’HuffPost, ha lanciato accuse molto pesanti verso i dirigenti del ministero dell’Economia, affermando che gli stessi stiano ostacolando i piani del M5S e definendoli senza troppi fronzoli “pezzi di merda”.
Queste accuse contorniate da bollatore non troppo educate hanno scatenato l’opposizione; l’ex premier Paolo Gentiloni ha chiesto di fatto le dimissioni di Casalino, affermando che lo stesso “non è più compatibile con la sua funzione”. Adesso il governo Conte si trova nell’imbarazzo generale.
L’uscita di Casalino si inserisce nell’ambito delle discussioni sulla prossima legge di Bilancio. Sia Salvini che Di Maio continuano a fare pressioni sul ministro dell’Economia Tria affinché trovi le risorse per finanziare il reddito di cittadinanza e la riforma delle pensioni.
Ma va anche oltre questo. I dirigenti del Movimento cercano di riguadagnare terreno nei confronti della Lega, la quale sta ampliando il suo raggio di consensi anche nel Sud Italia, roccaforte dei penta-stellati. Il loro intento è quello di indirizzare la maggior parte delle risorse verso le riforme più urgenti, come il reddito di cittadinanza. Purtroppo, Tria ha affermato che le risorse disponibili non sono sufficienti e innalzare la soglia del deficit per garantire questa manovra potrebbe causare problemi finanziari in termini di spread e affidabilità finanziaria.