L’economia europea sta attraversando una vera e propria crisi di fiducia

Ancora dati negativi per l’economia europea. La produzione industriale del mese di febbraio parla di un calo dello 0,6% nella zona euro. Entrando nel dettaglio, il calo in Germania è stato dello 0,4%, in Spagna dell’1,1% e in Irlanda dello 0,1%.

A destare preoccupazione sono i dati provenienti dalla Germania, motore dell’economia europea: i nuovi ordini di produzione sono diminuiti del 4,2% da gennaio, sia a livello nazionale che internazionale. Inoltre, l’indice composito dell’attività manifatturiera (PMI) dell’IHS Markit, pubblicato il 1 aprile, è sceso al minimo in 80 mesi (44,1). Sotto il livello 50 indica la contrazione.

La zona euro ha visto la più grande contrazione del suo settore manifatturiero, da sei anni a questa parte, a marzo, con il suo indice PMI a 47,5, in calo rispetto al 49,3 di febbraio.

Il declino dei principali produttori industriali della zona euro è stato evidente, sebbene in alcuni sia stato più marcato che in altri. A parte la Germania, il PMI ha toccato il minimo a due mesi in Irlanda e Spagna, il minimo a tre mesi in Francia, il minimo a 33 mesi nei Paesi Bassi e il minimo a 70 mesi in Italia.

La ragione in tutto questo? Le preoccupazioni per le guerre commerciali, i dazi, l’aumento dell’incertezza politica, la Brexit e, forse più importante, il peggioramento delle previsioni per l’ambiente economico sia in ambito europeo che nei mercati di esportazione, hanno ampiamente sminuito l’attività e la fiducia.

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